Castelnuovo di Auditore è sorto nell’XI secolo come un borgo rurale situato su un’altura che domina una vallata ricca di boschi. All’epoca il borgo era considerato uno dei più importanti agglomerati rurali della zona, con dimensioni comparabili ai vicini Tavoleto ed Auditore.
Nel XIII secolo divenne feudo della Mensa Vescovile di Rimini e successivamente passò sotto il controllo del Comune romagnolo. In seguito, nel 1332, venne ceduto ai Malatesta che lo fortificarono costruendo mura in pietra per difendere la zona dalle mire espansionistiche del Duca di Urbino. Probabilmente è proprio da questa trasformazione in borgo fortificato che deriva il nome di Castelnuovo.
A partire dalla metà del XIV secolo fino al 1797, Castelnuovo fu legato alle vicende storiche di Pesaro e non più a quelle di Rimini, per oltre quattro secoli. La ragione di questo strano assetto territoriale risale alla politica di ripartizione interna adottata dalla famiglia malatestiana. Dopo il testamento di Malatesta III (15 agosto 1364) e la suddivisione dell’eredità ai suoi figli, Castelnuovo andò a Pandolfo, insieme a Gradara, Montefiore e Pesaro. Da allora in poi il borgo rimase sotto il dominio dei Malatesta di Pesaro.
Nel 1445 Galeazzo Malatesta di Pesaro rinunciò alla sua signoria in favore di Alessandro Sforza, fratello del duca di Milano. Con Pesaro e Gradara, anche Castelnuovo seguì le sorti della nuova e delle successive signorie, almeno fino all’invasione francese del 1797.
In epoca contemporanea Castelnuovo subì un graduale spopolamento, sebbene negli anni 50 del ‘900 contasse ancora di circa 600 abitanti, fino al totale declino dei giorni odierni. Il borgo è infatti completamente disabitato, un paese fantasma che è allo stesso tempo desolato ed affascinante, con gli edifici che seppur danneggiati lasciano trasparire la propria storia secolare.
A Castelnuovo sono ancora visibili robusti resti delle fortificazioni risalenti ai secoli XIV° e XVII°, come ad esempio le travi sulla collina dove un tempo sorgeva il castello. In basso, lungo le mura, si possono notare diverse aperture, che un tempo servivano come ingressi per delle grotte umide che venivano utilizzate come magazzini.
L’edificio più caratteristico del borgo è sicuramente la grande chiesa, dedicata a San Biagio, che presenta ancora intatto l’alto campanile che domina tutta la vallata. La chiesa è purtroppo inagibile a causa del crollo totale della volta. Sulla facciata anteriore del campanile è posta una lapide che commemora i caduti di Castelnuovo durante la Prima Guerra Mondiale.
Il borgo è composto da una trentina di abitazioni, quasi tutte oramai in rovina ad eccezione di tre unità, apparentemente ristrutturate ed agibili, che non sono tuttavia abitate stabilmente, come testimoniato anche dalle disastrate condizioni dell’unica strada che permette di raggiungere Castelnuovo.
Proseguendo sulla stradina si incontra il piccolo cimitero, che si trova in discrete condizioni di manutenzione, sicuramente migliori di gran parte del paese.
Castelnuovo di Auditore visto dall’alto
Questo video ad alta definizione mostra le condizioni attuali di Castelnuovo, in particolare si può vedere l’interno della chiesa di San Biagio, oramai impossibile da raggiungere da terra, a causa delle sue condizioni.
Come arrivare a Castelnuovo di Auditore
Per giungere a Castelnuovo di Auditore da Pesaro si imbocca la statale 423 fino alla località di Montecchio, dove si svolta sulla provinciale fogliense seguendo le indicazioni per Carpegna – Sassocorvaro. Dopo circa 15km di strada si giunge a Casinina, da cui si segue l’indicazione per Tavoleto. Superare il paese in direzione Rimini fino ad incontrare, sulla sinistra in corrispondenza di un tornante, una strada che scende in direzione di Torricella e Ripamassana. Imboccata la strada si prosegue fino al fondovalle, dove si svolta a destra (nessuna indicazione) proseguendo per poco più di un km, prima di incontrare la strada sterrata che sale a Castelnuovo.
Per raggiungere il borgo da Rimini si percorre la statale 16 fino a Cattolica, quindi si svolta sulla SP17 verso Morciano di Romagna, superato il quale si seguono le indicazioni per Montefiore Conca ed infine per Tavoleto. Poco prima di entrare nel paese si incontra sulla destra la strada che scende in direzione di Torricella e Ripamassana. Anche in questo caso si prosegue fino al fondovalle, si svolta a destra (nessuna indicazione), si prosegue per poco più di un km, e si incontra la strada sterrata che sale a Castelnuovo.
Un commento su “Castelnuovo di Auditore”
Secondo me varrebbe la pena valorizzare almeno il luogo e i ruderi: quello che resta, con un minimo di spiegazione storica, è interessante. Potrebbe essere una tappa per i ciclisti sportivi e gli amanti di passeggiate impegnative